mercoledì 4 agosto 2010

Una colazione d'Agosto...

La sveglia si fa sentire presto...alle 5 del mattino, non è una sveglia di quelle analogiche nè digitale, ma sono i tuoni che imperano nel cielo. E' così che sotto i bagliori dei lampi, il frastuono dei tuoni e il cullare della pioggia che decido di allungare il mio riposo sino alle 6.30. Ma giunge l'ora, per un animo incapace di oziare nel letto se non per dormire, di alzarsi e salutare il Dì. Così scendo nella cucina disabitata e silenziosa...E' IL MOMENTO MIGLIORE della GIORNATA. Sul tavolo trovo la spianatoia di legno con sopra adagiate due grandi focacce di pane, fatte la sera antecedente dalla signora della casa. Come resistere dalla curiosità di assaggiare questo pane così inaspettatamente soffice al tatto?! Ebbene...prendo il caffè, dopo pochi minuti la "cuccuma"(come la chiamano i nonni) fa segno della sua presenza...caffè e latte si trovano uniti disugualmente in un bicchiere, il caffè ha la meglio! Il coltello affonda sulla focaccia, la cioccolata si adagia sulla fetta di pane...mi sento come un muratore del cibo...il primo morso è il risveglio dei sensi dal torpore del sonno...delle pere al forno morbide e dolci non resistono a lasciar soli il Dott. pane e la Signora cioccolata.
La fine della colazione è sancita dall'ultima goccia di caffèlatte che abbandona il bicchiere. La lettura di un po' del "Senza vizi e senza peccati" di Fabio Picchi mi rilancia nel mondo onirico per quel poco di tempo silenzioso che resta in cucina

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