lunedì 9 agosto 2010

Stinco in Castellaro alla Sagra del coniglio in porchetta

Niente di sofisticato ma solo semplicità e convivialità per un piatto amicale come lo stinco arrosto...Cosa volere di più se poi lo si mangia accompagnato con due patate arrosto in una casetta di Castellaro di Serra San Quirico in compagnia di tre ottimi amici e nella sera della sagra del coniglio in porchetta?! E' ovvio che si tratta di una domanda retorica!Comunque per rendere omaggio al coniglio, il re delle serate a Castellaro che ci ospitava, anche lo stinco è stato cotto col "modus operandi" del coniglio in porchetta. Ovvero:

Prendete lo stinco conditelo con olio o, se siete fortunati ad averlo in casa, strutto o lardo macinato, incidetelo se volete fino all'osso(questo permetterà una cottura più rapida a discapito dei succhi della carne!), salate e pepate con garbo...aggiungete anche dell'aglio(privato dell'anima) tritato, massaggiate lo stinco con del buon finocchietto selvatico tritato, massaggiatelo come fanno gli sportivi nelle competizioni! Infatti ciò permetterà al sale di sciogliersi meglio e distribuirsi uniformemente. Bagnate con olio e vino bianco. Mettete in forno a 180° per 1h e 45'. Attenzione i primi 45 min vi consiglio di tenere coperta la teglia con della carta stagnola per poi levarla nell'ultima ora di cottura.
Che dire altro finito il tempo sfornate...aspettate una mezz'oretta, lasciando lo stinco in forno spento...e poi gustatevi questo piatto degno della stima di OBELIX!

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