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Amatriciana |
Nella cornice della 46° edizione della Festa degli Spaghetti
all’Amatriciana, mi sono concesso questo sconfinamento “pluriregionale” per
ritornare dopo due anni in questo paese, Amatrice.
Il paese è rimasto praticamente immutato, come se qui niente fosse soggetto al
trascorrere del tempo, dopotutto cosa dovrebbe cambiare in un piccolo paese di
provincia, reso noto da uno dei piatti più amati entro e fuori i confini
nazionali?!
Comunque per il pranzo avevo adocchiato sul caro 2spaghi questo
Agriturismo La Grotta, ubicato a qualche chilometro dal paese. Così ho prenotato il giorno precedente la
visita per essere sicuro di avere un posto a tavola. Ebbene, la frazione Scai è
un borgo di poche case, alcune in vendita, altre abitate da alcuni anziani. Nei
campi pascolano le pecore e scorazzano i cavalli.
L’agriturismo è alla fine della frazione “nella discesa grande” come ha
indicato un vecchietto di lì.
Appena entrato non ho sentito alcuna voce, né presenza, così avvicinandomi ad
uno spazio di servizio ho visto il buon caro padrone di casa Luigi e gli ho
chiesto:
“dove ci possiamo mettere?” e lui con fare simpatico, indicando l’unico tavolo
apparecchiato disse “e dove ve volete mette?! Ce siete solo voi oggi a
pranzo!”. Devo dire che questo rincuora in quanto ti fa sapere che hai una
completa cucina di sabato per te e la stessa attenzione del cuoco/a.
Così abbiamo iniziato il pranzo. Peculiarità dell’agriturismo è il dover
prenotare entro le 13 giacchè dalle 13.15 alle 13.30 è l’ora per farsi avanti,
dopo di che nessuno può più entrare a mangiare. Una sana regola che impone a
chi vuole pranzare di farlo nel rispetto di chi lavora in cucina.
Abbiamo iniziato con una bella carrellata di antipasti: bruschette, affettati,
pomodori arrosto, zucchine sott’aceto, ceci con le cotiche, insalata di
fagioli, insalata di farro e coratella!
A provare ad elencare le portate con un sol fiato si arriva alla fine col
fiatone, figurate come potreste arrivare alla fine del pranzo…SENZA FIATO,
BOCCHEGGIANDO!
Si passa poi ai primi, ovviamente solo “un assaggio” di mezze maniche alla
Gricia e spaghetti all’Amatriciana e magistralmente si è provveduto a svuotare
le due fiamminghe, con la lieta approvazione del caro Luigi che fin’ora non ha
fatto altro che riportare in cucina piatti vuoti.
Nell’intermezzo un goccio di piacevole vino rosso e poi arriva un altro
“assaggio” di secondi, e veniamo invitati ad indovinare di che carne si tratti,
un arrosto ed una cacciatora…io che insistevo con il cinghiale appena ho visto
le portate ed invece si trattava di tacchino arrosto ed agnello alla
cacciatora…anche queste due vasche di carne sono state ben ripulite, merito
soprattutto degli altri due “compagni di merenda”.